Certottica: VISIONE 3D, STUDI SULLE LENTI

Monitorare l’evoluzione delle moderne tecnologie in relazione agli occhiali è una delle mission di Certottica quindi, dopo aver concluso con successo lo studio sull’occhiale polifunzionale, l’attenzione si è rivolta all’argomento sotto i riflettori in questo momento: la tecnologia 3D. Mentre i colossi dell’elettronica si stanno dando battaglia con budget da capogiro nella corsa alla innovazione e produzione, la competizione si sposta ora tra i produttori degli occhiali. L’impasse attualmente consiste nell’impossibilità di avere una tecnologia “pass partout”, vale a dire un ricevitore adattabile a più supporti video per raggiungere un numero maggiore di utilizzatori: sarebbe necessario sviluppare un Firmware che avesse la possibilità di discriminare la fonte trasmittente e quindi eseguire un auto setup per il modello di televisione impiegato o per la maggior parte delle Tv in commercio, il che richiede un budget ed una competenza specifica che va oltre le possibilità date dal progetto in corso. Ma un approccio che permetterebbe un importante aumento del target è quello  di offrire la possibilità di impiegare anche lenti di prescrizione e/o da sole fotocromatiche. Gli esperti di Certottica e dei partner di progetto hanno affrontato il problema con il design: l’occhiale è progettato per accettare anche lenti correttive e l’astuccio attivo di Fedon permette di supportare comodamente la parte elettrica del prodotto. La ricerca, in Certottica, non si ferma quindi mai: in questo caso si tratta di ‘essere presenti’ sull’argomento e sostenere il distretto dell’occhiale fornendo ad esso deglioutput dati dalla sinergia di competenze differenti. Bisogna tener presente, infatti, che la tecnologia sta avendo un’evoluzione estremamente veloce: basti pensare che Sky, l’ottobre scorso, è stata la prima televisione italiana a trasmettere un programma in 3D. Una rivoluzione che ha portato anche le maggiori case di produzione di televisori a produrne di adatti per la visione tridimensionale. Secondo le ricerche di mercato condotte dalla DisplaySearch, il business delle TV 3D crescerà dai 902 milioni di dollari del 2008 a 22 miliardi di dollari nel 2018, con un incremento sensibile anche misurato ad unità, passando dalle 200.000 unità del 2009 ai 64 milioni di prodotti venduti nel 2018. Ovviamente l’occhiale è un accessorio indispensabile anche in questo caso. L’industria, perciò, si è sviluppata a più livelli e il business è stato colto anche dalle maggiori aziende di occhiali. Certottica non è rimasta fuori dal ‘gioco’, ma continua a studiare il fenomeno anche da un punto di vista normativo. Per esempio gli occhiali 3D non hanno bisogno della marcatura CE, non rientrando, di fatto, in alcuna delle categorie merceologiche che la prevedono (giochi, dispositivi di protezione, dispositivi medici), in conformità con il parere del Consiglio Superiore di Sanità. Vi sono diverse tecnologie attualmente in uso per la visione 3d e il progetto di Certottica si riferisce a quella cosiddetta attiva che utilizza lenti LCD per la visione: l’XpanD 3D. La febbre del 3D impazza e XpanD - già leader nel settore Cinema Digitale col miglior sistema disponibile al momento per il 3D - punta anche al mercato Home Theater.  Allora ecco già in arrivo gli occhiali attivi X102 che sfruttano la tecnologia DLP-Link. Ogni produttore ovviamente sostiene la superiorità del proprio sistema di occhiali e di proiezione rispetto agli altri, puntando anche sul fatto che non è possibile fare confronti diretti in quanto ogni occhiale può essere utilizzato esclusivamente abbinato al proprio sistema di proiezione e non sono intercambiabili: la situazione attuale è dunque piuttosto intricata e sarebbe opportuno fosse creato uno Standard. Per quanto concerne i display curvi la tecnologia esiste ma è ancora di difficile impiego sul mercato; è già disponibile una tecnologia che non richiede l’uso di occhiali ma i costi iniziali sono alti. L’ideale sarebbe usare la tecnologia LED per pilotare anche la trasmittanza della lente che in tal modo sarebbe di gran lunga più veloce delle attuali foto-cromatiche: si otterrebbe così un prodotto innovativo dual-tech sole-3D.  Rimane il problema che la tecnologia cosiddetta attiva che utilizza lenti LCD per la visione utilizza energia, quindi bisogna alloggiare una batteria nella montatura con tutti i problemi correlati di progettazione, cablaggi ecc. Durante lo sviluppo del progetto condotto da Certottica è emerso che la soluzione più innovativa sarebbe l’ipotesi dual-tech (Sole-3D) mettendo in primo piano il prodotto “occhiale da sole” che ha un impatto maggiore e la prestazione per visione 3D come  optional. L’ideale sarebbe usare la tecnologia LED per pilotare la trasmittanza della lente che in tal modo sarebbe di gran lunga più veloce delle attuali foto-cromatiche: si otterrebbe così un prodotto innovativo dual-tech sole-3D.  Rimane il problema che la tecnologia cosiddetta attiva, che utilizza lenti LCD per la visione, impiega energia, quindi bisogna alloggiare una batteria nella montatura con tutti i problemi correlati di progettazione, cablaggi ecc. Una possibile soluzione sarebbe quella di inserire la tecnologia attiva come optional collegando tramite mini-USB il sistema solo per la visione 3D; un vantaggio ulteriore di questa soluzione sarebbe la possibilità di aggiornamento del sistema, lo svantaggio consiste nella lentezza di risposta dei filtri al cambiamento della luce. In tutte le eventualità contemplate resta il problema della meniscatura della lente. Prende corpo quindi quali dovrebbero essere i capitolati ottimali del prodotto: un occhiale da sole con effetto fotocromatico ad alta velocità che può diventare occhiale 3D con lenti di prescrizione. Nella discussione ha preso corpo anche il ruolo funzionale dell’astuccio che deve contenere gli accessori in quanto solamente il ricevitore è alloggiato nell’occhiale, precisamente in corrispondenza del ponte per scongiurare il rischio di essere in ombra, mentre tutto il resto (Central Processing Unit, batteria, caricabatteria ecc.) deve trovare posto a parte.

source: http://www.certottica.it